Voi cosa fate quando avete tante verdure dello stesso tipo in frigo? Io trasformo tutto in polpetta. Ecco come nascono oggi le polpette di scarola, avevo troppa scarola in frigo che dovevo smaltire e quei cespi sono diventate delle fantastiche polpette 🙂
La scarola è un’ottima verdure autunnale e invernale. Contiene pochissimi grassi ed è ricca di proteine vegetali, fibre, sali minerali e vitamine. Aiuta a depurare l’organismo, e se mangiata cruda ha un buon potere antiossidante.
Personalmente non la amo consumata cruda, preferisco ripassarla in padella con delle olive. La cosa che amo alla follia è la pizza di scarola, c’è la zia di Graziano che sa fare una pizza di scarola divina che ogni volta me la mangio quasi tutta da sola 😀
Le polpette di scarola sono buone sia calde che fredde, e si conservano bene anche per il giorno dopo. Volendo potete accompagnare le vostre polpette con una salsa allo yogurt.
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Ingredienti per una teglia
- 1 cespo di scarola riccia
- 1 patata grande
- 30 olive di gaeta o olive nere
- 1 cucchiaio di lievito alimentare
- 1 spicchio d’aglio
- peperoncino q.b.
- prezzemolo q.b.
- pangrattato q.b.
- sale
- olio
- Lavate la scarola e lessatela in acqua bollente.
- Pelate e lavate la patata e lessatela in acqua bollente fino a che non risulti morbida.
- Mentre la scarola si cuoce tagliate le olive a dadini.
- Scolate la scarola e lasciatela raffreddare. Una volta fredda strizzate bene tutta l’acqua in eccesso e mettetela in un mixer. Sminuzzate la scarola nel mixer.
- Scolate la patata e lasciatela raffreddare.
- In una padella mettete a soffriggere l’aglio e il peperoncino con un filo d’olio. Aggiungete la scarola e le olive e mescolate bene. Fate cuocere per 1-2 minuti, giusto per insaporire e lasciate raffreddare.
- In una ciotola schiacciate la patata. Aggiungete la scarola ripassata, il lievito alimentare, del prezzemolo e aggiustate di sale. Amalgamate bene per creare un composto omogeneo.
- Formate le polpette, ricopritele con il pangrattato e cuocetele in forno a 180° per 25 minuti, o fino a che le polpette non risultino dorate.
